I laghetti

Questo luogo è una località poco turistica, ma nota e apprezzata da tutti i civatesi.
Questo posto offre un’ottima e poco frequentata alternativa per fare un picnic in famiglia o in compagnia, una notte in tenda, un’uscita per far castagne.

Se decidete di fare un picnic, ricordatevi di tenere pulito e di riportare i rifiuti a valle!

I prati che qui si trovano si prestano bene a giochi ed uscite organizzate durante l’oratorio estivo o come campi da calcio per partite fra amici. Il nome ha a che fare con l’acqua ma non troverete veri “laghetti” in cui rinfrescarvi, solo alcune pozze fangose utilizzate per la toilette quotidiana da numerosi cinghiali (tranquilli, di giorno se ne stanno al fresco del bosco e non rischiate di incontrarne).

Il percorso

Dal Crotto proseguite lungo la mulattiera per San Pietro per pochi minuti fino a prendere il sentiero 11 sulla sinistra. In circa 10 minuti raggiungerete l’Alpe Linate, antica cascina il cui nome rimanda ad un probabile utilizzo per scopi difensivi e di segnalazione tra presidi a mezza costa (allineati per l’appunto). Proseguite per cinque minuti in salita fino a trovare una sorgente

Se siete già stanchi, il sentiero pianeggiante a destra della fonte vi porta in due minuti in località Pra Rossino, chiamato anche Le corde per la presenza di una teleferica in legno ormai abbandonata, piacevole punto di sosta da cui si gode di una magnifica vista su Civate e il lago di Annone. La presenza di due massi erratici posti ad ingresso del prato e rivolti ad oriente ha fatto supporre l’utilizzo di questo luogo per riti sacri legato al culto del dio Sole da parte delle originarie popolazioni liguri.

Per arrivare ai laghetti, proseguite per cinque minuti oltre la fonte. Troverete dei prati pianeggianti sulla sinistra, uno più in basso con anche una piccola fonte ed un tavolo e due sopra, con una piccola costruzione visibile dal sentiero. A destra del sentiero troverete invece altri prati più brulli e in salita in cui è presente anche una piccola falesia per l’arrampicata.

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Fino a metà del secolo scorso questi prati erano utilizzati per la coltivazione del furmenton (il granoturco), oggi il bosco li sta lentamente invadendo. Nonostante ciò, offrono tanto spazio per rilassarsi nella natura. Alla fine del secondo prato troverete le pozze fangose descritte sopra, in cui sono facilmente riconoscibili le impronte di cinghiali e caprioli. Oltre il secondo prato troverete un primo dosso con un capanno di caccia, superatelo e scendete in un piccolo fosso seguendo la traccia ancora visibile del sentiero, per poi risalire di nuovo per un brevissimo tratto. Vi troverete così al Dosso della guardia, punto di osservazione utilizzato in epoca romana che si trova esattamente sopra le falesie del Pozzo e permette quindi una vista dominante sul lago di Annone.

Il bosco che circonda i laghetti è composto da querce, noccioli, carpini, frassini… ma soprattutto castagni, particolarmente importanti per l’economia contadina di un tempo e ancora oggi apprezzati per i loro preziosi frutti.

Nota: i laghetti sono raggiungibili anche da Suello, dalla Ex cava, dal Buco della Sabbia. Se girate tra i prati e i boschi dei Laghetti potete quindi trovare tante tracce di questi sentieri o di percorsi utilizzati da animali o cacciatori. Cercate di avere come riferimento i prati principali e, se proprio perdeste la strada, non preoccupatevi: tutti i sentieri vi porteranno in basso senza troppe difficoltà o pericoli.