Il Crotto
Il crotto è un’osteria sui generis dove la parola d’ordine è convivialità.
Da più di 40 anni il Crotto del capraio offre i piaceri delle tipicità locali (formaggi, salumi, conserve) accompagnati da un buon bicchiere di vino.
La nostra storia
Nel 2007, dopo un importante intervento di ristrutturazione, la famiglia Butti inizia gestire questa attività affiancando ai taglieri una cucina regionale che fa tesoro dei prodotti delle vicine Valtellina e Valsassina.
Nel 2020 la gestione acquisisce un nuovo prezioso elemento, Luigi, oste accogliente e amante dei vini.
Il termine dialettale che designa il crotto ha un’assonanza con il termine grotta, in passato infatti era usanza adibire alcune cavità alla conservazione di prodotti alimentari come formaggi, insaccati e non ultimo dei vini.
La zona delle Alpi offre diversi esempi di queste cavità in Valchiavenna, nelle zone del lago di Como e in Canton Ticino, dove vengono chiamate grotti. Nel tempo alcuni di essi sono diventati anche luoghi di ritrovo e locali pubblici. Il nostro crotto ha svolto nel tempo funzioni diverse tra le quali cantina per la stagionatura dei formaggi e stalla, da cui il nome.
Visitare un crotto permette di dedicarsi ai piaceri della tavola, assaggiando ricette tipiche del territorio in un’atmosfera semplice e allegra. I grandi tavoli in legno invitano al ritrovo e alla convivialità.
Un fatto curioso è che la cascina in cui si trova il Crotto sembra aver svolto la funzione di osteria e punto di ristoro da tempi antichissimi. I viandanti dell’antica strada romana, infatti, dopo la ripida salita si fermavano qui a bere un bicchiere di vino, dal cui nome latino potus potrebbe discendere il toponimo della frazione Pozzo.
Nel periodo medioevale, inoltre, proprio al Pozzo era collocato uno dei tre Xenodochia – o case del pellegrino – presenti a Civate, che servivano per offrire rifugio e ristoro ai numerosi pellegrini in visita al complesso monastico di San Pietro e San Calocero. I documenti ritrovati suggeriscono che questa casa del pellegrino si trovasse proprio dove oggi c’è il Crotto.
Nel corso dei secoli la costruzione si è ampliata diventando una importante cascina, di cui è documentata l’esistenza nella forma attuale nel catasto teresiano (1721-1723) e la cui antichità è anche testimoniata dalla presenza di un grosso mortaio in pietra simile a quelli presenti a San Pietro e San Calocero così come in altre frazioni storiche di Civate.
Il Crotto del Capraio porta avanti una tradizione di accoglienza e ospitalità verso i viandanti e pellegrini che fin dall’epoca romana passavano per Civate.
La nostra posizione
Il crotto del capraio si trova in località Pozzo nel comune di Civate (360 m s.l.m.), in provincia di Lecco, alle pendici del Monte Cornizzolo.
Panorama che accompagna la salita al crotto:
il lago di Annone e la penisola di Isella
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