Qualunque sentiero voi scegliate, è importante indossare abbigliamento e calzature adatte (se non scarponcini almeno scarpe da ginnastica/trekking).
Sentiero classico
il sentiero numero 10, un sentiero acciottolato ben sistemato di recente ma che nasconde alcune insidie. In particolare, nonostante il dislivello limitato, dalla frazione Oro in poi è sempre in salita. Inoltre, la parte finale è caratterizzata da gradoni che possono mettere a dura prova chi non è allenato. In caso di pioggia poi è particolarmente difficile, perché i sassi bagnati diventano molto scivolosi. Tra i vantaggi di scegliere questo sentiero, la presenza di cartelli esplicativi su ciò che troverete alla meta, con descrizioni molto accurate e ben fatte delle decorazioni plastiche e pittoriche presenti a San Pietro.
Alternativa
Per evitare il sentiero 10 o come alternativa in discesa per completare un giro ad anello, consigliamo il sentiero n 11, che parte dal pianoro fra le fazioni Pozzo ed Oro (2 minuti dal Crotto). Ha più le caratteristiche di un classico sentiero, con fondo irregolare, ma proprio per questo può essere più divertente e dà maggiori garanzie in caso di pioggia. Giunti in località Sason un cartello con mappa vi indicherà chiaramente di deviare sul sentiero n 7 (sul cartello è riportato il 10) per raggiungere in falso piano San Pietro mentre il sentiero 11 prosegue in costa verso il Cornizzolo.
Non ufficiale
Per chi volesse evitare salite troppo ripide o anche solo allungare la camminata nel bosco vi è il nuovo sentiero “non ufficiale” per la motocarriola. Sul sentiero numero 10, dopo aver superato dei prati con una casota e una piccola cascina (cà di Muret), troverete una deviazione sulla sinistra con un cartello di divieto di accesso alle bici. Questo percorso è stato realizzato per permettere il trasporto di materiale a San Pietro con motocarriola; per questo motivo non troverete indicazioni e non è segnato nelle mappe. Proprio per permettere il passaggio della motocarriola, è amplio e procede con una bassa pendenza fino a ricongiungersi coi sentieri 11-7 in località Sason.
Visita guidata
La visita, a offerta libera e svolta dalle preparate e disponibili guide dell’Associazione Amici di San Pietro, è assolutamente consigliata.
Ricordatevi che vi trovate in un luogo sacro, mantenete quindi un comportamento ed un abbigliamento rispettosi.
Nel caso arrivaste in giorni o orari di chiusura vi vogliamo dare alcuni suggerimenti per cogliere comunque alcuni aspetti importanti.
Osserviamo San Pietro
Come prima cosa, osservate San Pietro di profilo, mettendovi sul prato laterale alla Basilica. Vi accorgerete con meraviglia che il profilo della chiesa, della scalinata e dell’oratorio segue esattamente quello del Monte Rai e del Corno Birone sullo sfondo.
Alla sinistra della scalinata, noterete invece un sasso cavo ormai totalmente inglobato dal prato: è un antico mortaio utilizzato per ottenere farina da diversi cereali. Esemplari simili sono conservati in quasi tutte le frazioni e i luoghi storici di Civate (Pozzo, Castelnuovo, Monastero di San Calocero…) e sono probabilmente di origine alto-medioevale.
Al di là della complessa simbologia che si nasconde nelle forme architettoniche (tetragono simbolo del terrestre, triangolo simbolo del divino) e nel numero degli elementi (la ricorrenza dei numeri 1-2-3), la Basilica colpisce subito per la sua maestosa solidità. Questo perché non è stata pensata solo come luogo di bellezza e di culto, ma anche come eventuale rifugio e difesa in caso di pericolo. Proprio per questo motivo le parti abitative adiacenti alla Basilica furono probabilmente distrutte dopo la battaglia di Legnano, in cui l’abate di Civate aveva combattuto per l’imperatore Barbarossa. Il campanile, di cui si può ancora cogliere la base a sinistra della chiesa, crollò invece per incuria nel corso dell’800, quando la Basilica e soprattutto l’Oratorio di San Benedetto erano utilizzati come fienile.
Gli archetti pensili e le belle bifore conferiscono un tocco di eleganza e collocano chiaramente la costruzione nel periodo romanico (XI-XII sec d.c.).
Salendo le scale, giungerete sotto al porticato di ingresso. La porta di accesso alla Basilica è inglobata in una complessa decorazione che raffigura la traditio legis (o traditio symboli), venendo ad identificarsi con il corpo di Cristo attraverso cui bisogna passare per raggiungere la salvezza.
Uscendo dal cancelletto laterale del prato, troverete sulla sinistra alcuni sassi decorati che fanno parte del muro di cinta. Sono i pater, pietre su cui sono state incise raffigurazioni di angeli e preghiere, mantenendo in vita una tradizione di culto associata agli elementi naturali che ha origini ben più antiche del cristianesimo. Un altro esempio di pater lo si trova sul sentiero n 11 verso il Cornizzolo, circa dieci minuti dopo aver superato la località Sason.
Per rinfrescarsi
Qualunque sentiero voi abbiate preso, avete sicuramente trovato dell’acqua. Se però vi venisse sete e voleste riempire la borraccia, vi consigliamo la “fonte degli antichi padri”, che si trova poco sopra l’imbocco del sentiero 7 per la località Sason- Civate per Alpe Linate. L’acqua è presente sempre con rare eccezioni nei periodi di siccità, e vicino potrete ammirare un masso avello utilizzato come antico sarcofago, in cui è ancora intuibile una decorazione in rilevo a forme di croce greca.
Se però voleste rinfrescarvi di più in una giornata estiva o sfuggire alla ressa spesso presente nei fine settimana, avete due opzioni per raggiungere il vicino torrente. La prima è prendere il sentiero subito dietro la chiesa (indicazione sentiero del Luisin-San Tomaso-tri casott), che con una veloce discesa vi porterà al torrente. La seconda è quella di proseguire per cinque minuti in salita verso il Cornizzolo per poi prendere il sentiero di Val della Porta sulla destra. In circa dieci minuti raggiungerete un nuovo attraversamento sul fiume collocato più a monte, con una bella pozza in cui rinfrescarsi ed un tavolino per eventuale picnic.